30.10.13

Sfogliando Preview: Novembre

Dato che sono anni che seguo il materiale originale statunitense, ho pensato che ci si poteva fare una rubrichetta veloce veloce.
Punto di partenza il Preview, catalogo di uscite dei vari editori d'oltreoceano dal quale prenotare, con due o più mesi di anticipo, le pubblicazioni che più interessano.

E considerato che la soglia di attenzione tende ad esaurirsi in un niente, una selezione di tre-solo tre-nient'altro che tre uscite. E il bonus di una menzione d'onore.

Si parte quindi dal Preview di Novembre, relativo alle uscite di Gennaio 2014:
 

HELLBOY FIRST 20 YEARS HC (Dark Horse)
Venti anni del ragazzo infernale raccolti in un volume, rigorosamente cartonato, con materiale inedito e sketch vari del maestro Mignola. Onestamente chi, all'epoca della prima apparizione, avrebbe pensato che Hellboy sarebbe diventato tanto popolare e longevo? Nota: sarà disponibile dalla seconda metà di marzo '14.


MIRACLEMAN #1 - #2 (Marvel)
Moore e Gaiman. La serie interrotta. L'acquisizione dei diritti da parte di McFarlane. Le cause legali. L'acquisizione dei diritti da parte della Marvel.
Lasciate stare tutto. È finalmente tempo di leggerlo. E di vederlo completato!!
Otto cover per il primo numero. Cinque per il secondo. Immagino le vedremo raccolte nella futura ed inevitabile edizione HC. Intanto si parte con gli albetti.


BATMAN: LI’L GOTHAM VOL. 1 TP (DC Comics)
Deformed. Chibi. Puppazzosetti. Ma scritto bene da Derek Fridolfs, celebre inchiostratore di Dustin Nguyen, che si occupa delle matite. Dopo quello di Morrison e Dini, é il miglior Batman degli ultimi anni. Davvero.

- MENZIONE D'ONORE -


REVOLUTIONARY WAR
Ho adorato la Marvel UK. L'Omnibus Captain Britain é nella mia libreria accanto agli Excalibur di Claremont e Davis. Mi ha rattristato la chiusura di Captain Britain and MI:13. Ora Marvel ci riprova con un evento che potrebbe portare all'apertura di qualche ongoing dedicate ai personaggi britannici.
Si parte a gennaio con Revolutionary War: Alpha #1, cui seguono i one shot dedicati a Dark Angel e Knights of Pendragon. Nell'arco dei successivi due mesi si dovrebbero vedere Death's Head e Motormouth a febbraio '14 ed infine Super Soldiers, Warheads e Revolutionary War: Omega a marzo '14. Questa la struttura dell'evento in otto parti. Cosa porterà il suo epilogo, lo vedremo.

29.10.13

Giorni di un futuro cosplay

Bryan Singer.
Ho guardato tante volte I Soliti Sospetti. E penso sempre con un pochina di nostalgia al primo X-Men, del 2010.
Ma poi? Non posso dire di aver più avuto modo di apprezzare il suo occhio da regista. E, in generale, il brand dei mutanti mi è parso sempre più spesso una parata di attori, più o meno ispirati, in modalità cosplay.

Non contesto la bravura di Stewart/McAvoy, McKellen/Fassbender. Analogamente nulla da ridire su Jackman, Peter Dinklage e Ellen Page. Anzi.
Ma Bishop, Blink e Warpath sono o non sono appena usciti da una ComicCon?

Spero di venire smentito. Ma il trailer non mi ha fatto una prima buona impressione.

28.10.13

[RECE] - Cose nostre - Malavita

Apri il listino, e gli ingredienti per il piatto che stai per assaggiare ci sono davvero tutti.
De Niro e Pfeiffer con aggiunta di Lee Jones, su regia di Luc Besson e produzione di Martin Scorsese.

Ti aspetti di 'mangiare', se non in modo eccellente, quanto meno con un senso di appagata soddisfazione.
Alla pausa tra primo e secondo tempo trovi:
- la ragazza seduta accanto a te che si lamenta dell'eccesso di violenza con il fidanzato che, invece, cercava in lei la conferma del divertimento provato con la prima parte del film;
- qualcuno che bofonchia sul fatto che, con il trailer, hanno trasmesso praticamente il primo tempo;
- qualcuno che sghignazza ancora per certe scene;
- qualcuno che, con malcelata noia, cerca la miglior posizione con cui appisolarsi durante l'imminente secondo tempo (tra cui la ragazza seduta alla tua destra che, di fatto, si farà una sommessa ronfata interrotta giusto poco prima del finale, forse per la rumorosità dello stesso).

Basato sul romanzo di Tonino Benaquista, scrittore, sceneggiatore e fumettista francese, di origini italiane, il film racconta in modo divertente di una famiglia mafiosa, sotto protezione testimoni.
Ma ci si limita al divertente.
Perché malgrado la commistione di generi ben equilibrata, la storia regala poco più che sorrisi. E, tra citazioni sparse, scenette e siparietti più o meno riusciti, l'interpretazione notevole di Dianna Agron - che scopro essere celebre per il suo ruolo in Glee, ma no, Glee non l'ho mai guardato - si procede fino al finale, che è forse la parte più debole della vicenda, tanto è frettoloso e poco ispirato.

Ma è una mia impressione o, ultimamente, le cover con personaggi in toni di grigio e sfondo rosso vanno di moda. Ho questo senso di déjà vu...


24.10.13

The Winter Soldier

Poster promozionale. Che se poi fosse la locandina, mica andrebbe male. Non si vede nient'altro che Cap. E un helicarrier dello S.H.I.E.L.D. che, per quanto mi riguarda, va sempre più che bene.
Ma questa volta, ci sarà The Winter Soldier, il Soldato d'Inverno creato, ma sarebbe meglio dire reinventato, da Ed Brubaker sulle pagine della sua gestione del Capitano.

Poi, ieri, arrivava questo:

ma, onestamente, mi rimane solo impresso il viso della Johansson, che torna a vestire i panni di Black Widow, dopo Iron Man 2 e The Avengers. Sì, ci sono altre cose, ma davvero non mi riescono ad impressionare più di quanto non faccia il secondo 0.08 del filmato.
In chiusura, si rimanda tutti ad oggi. Che questo era il trailer del trailer. Che è una cosa terribile da dire o scrivere, ma questo è. Ecco, quindi, cosa si è visto sul primo vero trailer dedicato al secondo episodio cinematografico di Cap.

 
Il tutto, come sempre, è estremamente debitore di Ultimates, di Mark Millar e Brian Hitch. Ma questa volta, dopo le performance di Capitan Patatone nel primo film e Capitan Pigiamino in The Avengers, l'attore Chris Evans pare un po' più calato nel ruolo. E questo è un bene.
Samuel L. Jackson rimane una garanzia; ma era sufficiente il suo cameo al termine del secondo episodio di Agents of S.H.I.E.L.D. per ricordarlo a chiunque. Lui È Fury. E Millar/Hitch ci avevano davvero visto giusto.
Scarlett Johansson mi aveva incantato di più nel fotogramma del primo trailer. Qui torna la brutta abitudine di far vedere il personaggio che viene calato/lanciato/traslato dai fili 'invisibili'. Ed è un effetto che lo spettatore, ormai, non può più tollerare.
Poi cosa?
Niente. Falcon appare inutile già nel poco spazio che gli è concesso in queste immagini. Ma è un personaggio inutile in generale. Che anche se gli cambi il character design, volare con le ali e le piume (metalliche o meno) non ti rende chissà che carismatico, siamo onesti.
Non mi piace la maschera copri bocca del Winter Soldier. Ma il braccio è fatto molto meglio di quanto mi aspettassi. Davvero molto meglio.
E se è uno spettacolo vedere l'helicarrier che decolla, c'è sempre un dannato gusto perverso nel vederlo precipitare, andare a fuoco, oh, the humanity. La sapete quella dell'oh, the humanity, no?

22.10.13

75 anni

Settantacinque anni.
In un paio di minuti.
Tim Beedle, sul blog della DC Comics, spiega ogni singolo riferimento fatto nel video. Perché si deve avere qualche anno sul groppone, oppure essere tanto fan del personaggio, per conoscere o notare tutti i riferimenti.

Ad ogni modo, ecco di seguito una versione tradotta e adattata di quanto riportato nell'articolo di Beedle:

:10
Si inizia con la cover di Action Comics #1, del 1938. È l'albo di esordio di Superman, creato da Jerry Siegel e Joe Shuster.
Una nota interessante: in quella cover l'emblema della casata di El (il simbolo della S, per i meno nerd), ha la forma di una specie di scudo; é l'unica volta in cui si vedrà raffigurato in quel modo.

:13
Superman non vola via dalla cover di Action Comics #1, semplicemente perché quello è un potere che ancora non aveva.
A partire dal 1939, con il debutto della serie intitolata Superman, l'emblema sul petto inizia a diventare più simile a quello che tutti conoscono, e che si vede mentre il personaggio corre tra i passanti.

:14
Tra quei passanti si scorge, sul lato destro, Lois Lane che indossa un vestito marrone con cintura alta.

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Mentre Superman si libra in volo, il suo aspetto cambia; questo in base all'approccio grafico che artisti come Fred Ray e Wayne Boring ebbero ad inizio anni '40.

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Il palazzo che Superman salta con un singolo balzo è il Daily Planet, che quando il personaggio venne creato si chiamava invece Daily Star. Il nome venne cambiato nel 1940.

:20
Il celebre globo del Daily Planet non nasce nei fumetti. La sua prima apparizione fu nei cartoni dei Fleischer Studios, nel dettaglio durante l'episodio originale 'The Artic Giant', trasmesso per la prima volta nel 1942.
Proprio subito dopo il balzo, il personaggio viene ritratto proprio con il character design dei Fleischer Studios.

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Anche l'emblema sul petto, che ora è una S rossa su sfondo nero, riflette il design Fleischer.

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I robot volanti sono ripresi dal corto del 1941 'The Mechanical Monsters', il secondo ad opera di Fleisher.

:30
Gli albi della Golden Age. Gli albetti raffigurati sono stati scelti da uno specifico comitato per il 75esimo Anniversario di Superman, per rappresentare artisti e momenti significativi di quel periodo.
L'immagine più in vista è la cover di Action Comics #47, ad opera di Fred Ray. Si tratta della prima apparizione di Lex Luthor sulla cover di un comic book.

:33
The Adventure of Superman, interpretato da George Reeves nella parte dell'Azzurrone, fu la prima apparizione televisiva del personaggio.
Lo show fu trasmesso per sei stagioni, per più di cento episodi complessivi.

:38
La Silver Age. L'immagine che spicca è quella della cover di Superman’s Pal Jimmy Olsen #53, disegnata da Curt Swan. Ed é anche l'unica apparizione di Olsen nei panni del Gigantesco Uomo Tartaruga.

:41
Il design di Supes cambia nuovamente, ora per riflettere l'immagine che ne dettero disegnatori come Al Plastino ed il sopra citato Curt Swan.

:42
La sequenza è un omaggio ad Action Comics #242, del 1958, la prima apparizione di Braniac. Alle sue spalle, sopra la roccia, spicca la città imbottigliata di Kandor, che però non è presente nella cover da cui è tratta l'immagine.

:45
Superman combatte Bizarro, mentre sullo sfondo si vedono la Terra cubica da cui proviene quest'ultimo e, soprattutto, la Fortezza della Solitudine e la chiave gigante per potervi accedere.

:50
Superman e la Super Family: Supergirl, Krypto, Streaky e Beppo la Super-Scimmia. Mancherebbe all'appello Comet, il Super-Cavallo.
La versione Kara Zor-El di Supergirl debuttò in Action Comics #252, del 1959. Sullo sfondo, si vede la fattoria dei Kent, a Smallville.

:52
Mentre la Super Family vola via, Superman incontra Mr. Mxyzptlk. Benché creato nella Golden Age, appare qui con la più celebre sua versione Silver Age che lo vede indossare il costume arancio e viola.

:56
Ad ammirare i quadri alla parete ci sono Clark Kent, quello che pare inequivocabilmente essere Andy Warhol e Diana Prince, meglio nota come Wonder Woman, che qui appare con il look di fine anni '60.

:58
I Super Amici. L'immagine riprende quella di apertura del cartone animato, ed è disegnata con lo stile di Alex Toth.

1:00
Lo scontro tra Superman e Muhammad Alì, del 1978; data la palese differenza tra la forza dei protagonisti, l'incontro si svolgeva su un pianeta orbitante attorno ad un sole rosso (come quello di Krypton, e sotto il quale Superman é praticamente privo dei poteri che lo contraddistinguono).
Qui, il personaggio è disegnato con lo stile di Neal Adams.

1:06
È il Superman cinematografico del film di Richard Donner, del 1978. Ovviamente le sembianze sono quelle dell'attore Christopher Reeve.

1:11
La sequenza/videogame è un tributo al primissimo gioco dedicato a Superman. Siamo sempre nel 1978, e lo si poteva giocare su Atari 2600.

1:12
Mentre la musica cambia, passando da quella, celebre, di John Williams alla recente composizione di Hans Zimmer per il film Man of Steel, Superman cade vittima di Doomsday.
È il 1992, l'anno de 'La Morte di Superman'.

1:17
Dalla cover di Superman #75, arrivano quattro nuovi eroi ispirati al kryptoniano e che presero brevemente il suo posto durante l'evento 'Reign of Supermen!'. I personaggi sono: Cyborg Superman, Superboy nella versione Kon-El, l'Ultimo Figlio di Krypton ed infine Steel.

1:20
Il ritorno di Superman, con il costume nero e i capelli lunghi.

1:21
Il Superman Blue ed il Superman Rosso. (sì, non voglio ricordare quei tempi...)

1:23
Finalmente torniamo a Superman, come rappresentato nella serie degli anni '90 da Bruce Timm, con Alan Burnett e Paul Dini.

1:27
Tra la folla, si vedono Dan Turpin, Jimmy Olsen, Lana Lang, Lois Lane, Perry White, Jonathan e Martha Kent.

1:28
Se la torre dell'acqua è quella di Smallville, la celebre serie televisiva, il Superman che appare è invece quello di Kingdom Come, ad opera di Alex Ross.

1:32
Supes combatte Darkseid, entrambi raffigurati nel design del New 52 e come apparsi sulle pagine di Justice League, del 2011.

1:38
La più recente incarnazione di Superman, quella dell'attore Henry Cavill in Man of Steel.

17.10.13

Lo stai facendo nel modo giusto

Sei primi piani.
Più uno.
Nel mezzo una brevissima sequenza.
Ecco cosa è servito per raccontare, in appena 24 (ventiquattro!!) secondi effettivi, la storia di un personaggio.

Ci vuole abilità per saper raccontare. E ce ne vuole molta di più per farlo in modo sintetico ed efficace. Questo video lo fa.

14.10.13

[RECE] - Cattivissimo Me 2

Mentre guardavo il film, rigorosamente non in 3d, che tanto lo sappiamo tutti che non serve, mi chiedevo cosa avrei scritto in queste righe.
Onestamente me lo chiedo ancora. Perché ho notato che questo secondo episodio va molto a gusto personale. C'è chi preferisce il primo e chi, invece, si è divertito molto di più con questo.


Qui i Minion, Minions, che dir si voglia, quelle pallette gialle in salopette in buona sintesi, hanno molto più spazio. Ed è un bene. Si erano già abbondantemente attirate l'attenzione e la simpatia degli spettatori ancora al loro esordio. E qui si accontenta chi voleva vederne di più. Risultato: catalizzano la maggior parte dei momenti comici più riusciti, cosa che invece un po' sfugge agli altri protagonisti della pellicola che, a differenza del primo film, risultano un po' più adagiati.

La regia funziona benissimo, ognuno ha il suo spazio, la propria caratterizzazione. E, cosa più rilevante, non si scivola con la gestione dei tempi, lasciando eccesso di margine ad una parte piuttosto che ad un'altra. Ma poi, arriva la palletta che fa ridere. Ed è quello che ci si ricorda a fine visione.

Mi ci sono divertito? Qualche risata. Ma il primo mi aveva sorpreso oltre che divertito. E nel divertire era stato molto più efficace.
Non era solo la freschezza della novità; era proprio la storia ad essere narrata bene e con personaggi che funzionavano più che egregiamente. Cosa che, come detto sopra, qui è lasciata un po' troppo a cornice delle gag dei Minion/Minions.

Lo guarderei nuovamente? No.

Ma una cosa va detta: gli ultimi cinque minuti di film sono geniali. E sì, sempre loro. Le pallette.

Però ho scritto salopette. Non pensavo avrei mai davvero scritto questa parola. Non ero nemmeno certo di averlo fatto correttamente. Google ha confermato.

E poi stasera riprende The Walking Dead.
E domani esce The Man of Steel in home-video. (edit: pare sia slittato al 23.10.2013)
E dopodomani il primo numero di Orfani, che però da qualche parte già si trova.
Così, per darvi un paio di spunti.

7.10.13

[RECE] - The Bling Ring

Il titolo più valido sarebbe stato 'ulteriore dimostrazione di quanto Sofia Coppola sia una validissima fotografa'.

Avete visto il trailer? Ok, allora non ci sarà grosso rischio di fare spoiler. Perché, essenzialmente, il film è già tutto lì. Non vado a memoria, l'ho appena guardato nuovamente giusto per esserne sicuro. Confermo che il film sia davvero tutto lì.

Andandolo a vedere in sala, però, assisterete ai seguenti fenomeni:
- il pubblico femminile che trasalirà alla vista dei guardaroba delle star. Soprattutto per le scarpe. Ci saranno occhi sbarrati. Espressioni di pura invidia e stupore. E qualche suono sommesso che vi farà guardare intorno, con aria quasi imbarazzata. Non dateci peso. È passione. Di quella tutta femminile per l'Abbigliamento. L'A maiuscola è voluta.
- se siete un nerd, vi troverete a pensare ad Assassin's Creed. Il primo. Quello con Altaïr. Perché per la maggior parte del tempo assisterete praticamente allo stesso tipo di azione. Il gruppetto prende di mira la casa del vip. Prende quel che vuole. Si gode il bottino. E poi si passa al successivo. E a quello seguente. Intermezzo. Casa del vip. Prende. Bottino.

Detto questo, dov'è l'approfondimento psicologico dei personaggi? Quali sono le ragioni che stanno dietro al gruppo criminale di The Bling Ring? Dove sta la tridimensionalità di una vicenda che, pure, è ispirata a fatti realmente accaduti?
Non c'è. Tutto qui. E non per mancanza di sceneggiatura o imperizia di regia. Ma ci sono arrivato dopo. Se avrete attorno a voi lo stesso pubblico del quale ero circondato, capirete. Parlare di disvalore emotivo e morale generazionale mi pare troppo bigotto. Generazione parzialmente composta da elementi debosciati scarsamente consapevoli, suona meglio?
Ecco perché dicevo che la Coppola è una validissima fotografa. Ha scelto una storia. Ne ha valutato gli aspetti. L'ha immortalata così come era. Vuota. Meravigliosamente colorata, ma dannatamente vuota.
Non in senso limitante. Ha proprio centrato l'obiettivo in pieno.

Se avete visto il film, se lo andrete a vedere, se vi ha incuriosito la vicenda, date una letta all'articolo di Arianna Cavallo su Il Post, che è un'ottima vista sulla vicenda reale ed i suoi protagonisti.

Nel film c'è anche Gavin Rossdale. Ma non ci fa caso nessuno. Ma tanto lo potete vedere pure nel trailer. L'avevo detto che il film era già tutto lì. E no. Prima di vederlo in sala, non ci avevo fatto caso.

Menzione d'onore per la colonna sonora. Azzeccatissima. Perfettamente miscelata nelle scene, e stilosa quanto basta senza essere troppo mainstream.