Con la punta dell'indice, tracciavi nella sabbia un disegno.
Quando sarai più grande capirai, ti dicevano. Ormai sei grande abbastanza, ti dicono.
Ti guardi indietro, gettando un'occhiata oltre la spalla del tempo e della memoria. Quanto tempo è passato? Non abbastanza da farti sentire la differenza. Quanto è sufficiente a fare la differenza.
Ti guardi le mani. Sono quelle di un uomo. Controlli la tua tabella di marcia - sì ora ne hai una, e fai il possibile per starle dietro - e ti accorgi che non hai varcato alcuna soglia. Non c'è stato un rito di iniziazione. È successo.
Non è negli occhi della tua donna. Non nell'affetto del cucciolo che hai adottato. Non sarà nei perchè di tuo figlio. Le responsabilità sono sempre state lì, a portata di mano. Tu hai imparato a gestirle, giorno dopo giorno. E in tutto il qualunquismo che contraddistingue il quotidiano, cerchi l'appiglio al tuo io del passato, lanciando una cima all'idea del tuo futuro, nella speranza di un approdo che abbia significato e valore.
Non è così che lo immaginavi. Ma è qui che ti trovi.
Con un gesto, spazzi la sabbia. Il disegno non ha più importanza.
28.12.09
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