Servi la regina, mi è stato detto. E, ancora più importante, lavora. Lavora sempre.
Siamo in molti a farlo e tutti, in silenzio, procedono con i compiti assegnati loro. Ogni giorno, tutti i giorni. Una catena infinita composta da frammenti identici l'uno all'altro.
Io sono la maledizione della consapevolezza in un mondo benedetto dal dono della stupidità. Osservo i miei compagni e vedo che fanno ciò che è stato detto loro di fare. Nessuna domanda. Nessuna pensiero.
Nessun'altra verità.
Questo è la trama nella quale devo esistere, ed è inutile valutare alternative. Non ricordo di aver mai visto la regina. Ma la servo, perchè ogni altra soluzione semplicemente è preclusa a me e agli altri.
Fuori da qui, non sopravviverei. Qui dentro, non sopravviverò.
Questa è la mia verità.
12.11.10
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Mi piace, e mi piace anche perché la accosto come pensiero al "tetromino" ma spostato dal "gioco" al "lavoro"! Bravo Pyolo!
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