30.1.10

La voce di Gaia

Iniziò come una scommessa. Come una di quelle iniziative che, in qualche modo, si spera possano unificare gli animi, unire i popoli e tutti quei bei discorsi che normalmente si fanno in situazioni simili.

Non ricordo esattamente se l'iniziativa partì da un blog, da un gruppo di persone che voleva entrare nel Guinness o cos'altro. Fatto sta che l'idea crebbe sempre più di popolarità. Sembrava impossibile, perchè richiedeva che tutti, davvero tutti partecipassero. La questione era strutturata in modo tale da dover coinvolgere ogni persona, in ogni paese, in ogni nazione.

E non solo. Il tempo era tutto. Mai, come allora, si era deciso che il fatto sarebbe dovuto accadere con la più rigorosa attenzione alla totale e perfetta sincronia.
Non ci furono prove. Non si fecero dei tentativi per verificare se si sarebbe riusciti nell'impresa. E nemmeno si pensò all'effetto che sarebbe potuto prorompere da una simile azione.

Quando venne il giorno, pareva che il ritmo stesso del quotidiano venisse costantemente distorto dal senso di anticipazione che un po' tutti si provava. E la raccomandazione di non mancare era diventata superflua. L'accordo tacito aveva passato ogni barriera. Fisica. Geografica. Politica. Culturale. Religiosa. L'evento non era nemmeno più un must mediatico. Nessuno avrebbe guardato la tv in quel momento. Tutti avrebbero partecipato.

Nello stesso preciso istante.
Gridammo.
Ed il pianeta, per la prima volta, cantò.

13.1.10

37

I neon mi danno fastidio. Mi piace pensare alla luce calda che si vede dalla finestra di una casa, in una serata di fine inverno. Mi da una sensazione di serenità.

- klik -

Peccato. Era una bella immagine per chiudere la pratica. Ma anche oggi niente. Mi chiedo per quanto possa andare avanti questo gioco. Sono un uomo anziano. Ormai devo aver passato ogni possibilità statistica. Penso sempre che il giorno successivo sia quello buono, ma non accade.
Controllo. La possibilità è sempre al suo posto. Una su sei. È solo questione di tempo e casualità. Presto o tardi, la possibilità diventerà una certezza. Un fatto.

Non si può vivere ogni giorno come fosse l'ultimo, senza un incentivo a prendere sul serio un'intenzione simile.
Ma sono diventato un paradosso. Al punto che, questa volta, vorrei giocare tutte le chance. Vedere cosa succede. Ma, immagino, non mi renderei conto dell'esito se le cose dovessero andare come è lecito aspettarsi. Mi accorgerei di qualcosa solamente quando quel "qualcosa" dovesse invece andare storto.

Sono un paradosso.

8.1.10

Stark up your life

"Vediamo un po' se in armadio trovo qualcosa di adatto alla giornata..."