18.12.10

It's wednesday: Flash

Ah, oggi non è mercoledì? Beh, non ha importanza. Con Barry Allen, si sa che il tempo è un concetto relativo. Mentre con l'affabile Grodd, si sa che è inutile cercare di discutere. Questa tavola è figlia di qualche implementazione tecnica che ha chiesto del tempo per essere padroneggiata adeguatamente. La si può quindi considerare una sorta di nuovo inizio a livello artistico, rispetto ai lavori passati.

Vedremo come va la prossima settimana con Etrigan e Selina.

8.12.10

It's wednesday: Sgt. Rock

Joe Kubert. Basta il nome a incutere un certo timore reverenziale. Cimentarsi con uno dei suoi più significativi personaggi, aumenta ulteriormente la tensione. Questa è l'illustrazione per la quale credo di aver realizzato il maggior numero di prove, bozze e studi. Cercavo effetti e situazioni, senza riuscire mai a catturare le spirito del 'Sergente'.

Poi, però, ho pensato che la guerra è tutta negli occhi di chi la vive. Ed è nata la tavola di questa settimana, che idealmente dedico, con rispetto, al maestro Kubert.

3.12.10

[RECE] - A sickness in the family

In ogni famiglia ci sono problemi, discussioni, crisi. Ma quando le cose iniziano a diventare seriamente troppo pesanti, a chi attribuire la colpa di tutto? Magari ad una casa stregata. O potrebbe trattarsi semplicemente di sciocche suggestioni?

Denise Mina cala il lettore in una tensione già palpabile dalle primissime pagine, nel tessuto di una famiglia che davvero non ha alcuna coesione. E, episodio dopo episodio, le cose non potranno che peggiorare inevitabilmente. Questa è la sua prima graphic novel, ma la Mina ha scritto una storia con un ritmo dannatamente perfetto. Mentre la tragedia sgretola definitivamente la famiglia Usher, lei si pone come un regista che suggerisce, senza mai dare alcuna anticipazione sul dove stia guidando il lettore. La suddivisione in capitoli dimostra un'efficacia ed una consapevolezza piena della vicenda in tutte le sue sfacettature.

Antonio Fuso, pur fortemente influenzato da Camuncoli e Dell'Edera, si presta benissimo alla narrazione visiva. Grigi e retini vengono utilizzati nel modo più adeguato, fornendo esattamente l'atmosfera che la storia dovrebbe dare. L'interiorizzazione e la comprensione dei testi della Mina si vedono; le tavole dimostrano come Fuso abbia colto precisamente ciò che andava fatto vedere al lettore e la sensazione che doveva essergli trasmessa.

Uno strepitoso Vertigo Crime per il quale mi permetto di dare un suggerimento: leggetelo un capitolo alla volta; non farete che valorizzare ulteriormente la forza di questo volume.

1.12.10

It's wednesday: Wonder Woman

Diana è uno dei personaggi femminili che meno apprezzo del cosmo DC. Mai stata nelle mie corde, e mai piaciuta con i capelli ricci, o mossi. E no, nemmeno Linda Carter con l'espressione da principessa paciocca. Però, se avessi cercato di cogliere il lato sexy del personaggio e di mescolarlo con la consapevolezza della principessa guerriera, magari sarei riuscito a disegnarla a modo.

E devo ammettere che questa Wonder Woman non mi dispiace affatto.

24.11.10

It's wednesday: Metal Men

I Metal Men sono le creature.
Doc Magnus è la mente che le ha create.
Mi piaceva immaginare un'illustrazione che potesse catturare l'idea del momento in cui, il buon dottore, iniziò davvero a pensare ai personaggi che poi avrebbe realizzato. Al responsometro. Ai metalli ed alle proprietà che li contraddistinguono. Al concetto di androidi dotati ognuno della propria personalità.

Questo è stato il risultato.

17.11.10

It's wednesday: Supergirl

Se la storia ti offre una super biondina, che insegue un super cane ed un super gatto...capisci che il miglior approccio, oltre ad evitare di soffermarti su ciò che hai appena letto, è concentrarti sulla biondina.

Sia chiaro, non ho mai sopportato Supergirl. Almeno tanto quanto non sopporto Jimmy Olsen. Ma non è una buona ragione per non cercare di realizzarla cercando di catturare il fatto che sia carina, solare e kryptoniana.

12.11.10

La verità della formica

Servi la regina, mi è stato detto. E, ancora più importante, lavora. Lavora sempre.

Siamo in molti a farlo e tutti, in silenzio, procedono con i compiti assegnati loro. Ogni giorno, tutti i giorni. Una catena infinita composta da frammenti identici l'uno all'altro.

Io sono la maledizione della consapevolezza in un mondo benedetto dal dono della stupidità. Osservo i miei compagni e vedo che fanno ciò che è stato detto loro di fare. Nessuna domanda. Nessuna pensiero.
Nessun'altra verità.

Questo è la trama nella quale devo esistere, ed è inutile valutare alternative. Non ricordo di aver mai visto la regina. Ma la servo, perchè ogni altra soluzione semplicemente è preclusa a me e agli altri.
Fuori da qui, non sopravviverei. Qui dentro, non sopravviverò.
Questa è la mia verità.

10.11.10

It's wednesday: Adam Strange

Non ho mai amato particolarmente i personaggi cosmici. E proprio per questo mi ha sorpreso scoprire quanto sentissi nelle mie corde Adam Strange, mentre ne realizzavo l'illustrazione.

È stato un piacere procedere con il disegno e l'inchiostrazione, anche perchè davvero avevo la sensazione che si stesse praticamente creando da sè. E di questo, non posso che essere grato all'idea che ebbi del 'progetto' legato a Wednesday Comics, che oltre a costringermi a ritmi cui non ero assolutamente abituato, mi sta offrendo la chance di cimentarmi con personaggi e situazioni che, probabilmente, mai avrei preso in considerazione.

3.11.10

It's wednesday: Teen Titans

Sì, avrei dovuto disegnare i Teen Titans. Ma quando si ha l'occasione di giocare con uno dei migliori villain di sempre, la tentazione è forte. E, infatti, ho ceduto!!

Se Deathstroke non è un personaggio che conoscete, dovreste subito andare a leggere Identity Crisis. Se volevate i Titans, sfrutterò altre occasioni per disegnarli. Se volete altro Slade, credo non mi stancherei mai di utilizzarlo come soggetto per le illustrazioni, quindi nessunissimo problema.

27.10.10

[RECE] - John Doe #1 (IV stagione)

Sbruffone. Arrogante. Idiota. Saggio. Carismatico. Dio.
È tutto questo, e qualcosa di più. Il ritorno di John è all'altezze delle aspettative che l'attesa aveva generato.

Davide De Cubellis realizza la cover.
Roberto Recchioni narra la vicenda.
Riccardo Torti illustra.

La voglia di raccontare davvero permea tutto il volume. Ci si può divertire tra i vari inside jokes e le citazioni, ma la sostanza meta fumettistica parla a tutti, con il solito stile che ha reso il personaggio tanto vivo e tridimensionale, come è noto ai suoi lettori.

Inizia la nuova stagione. Si sente ancora l'atmosfera di ciò che è stato e si respira la prospettiva di un nuovo corso. È comodo passeggiare al fianco di Dio, guardando il suo quotidiano ed ascoltandone le confessioni. L'essere umano è fatto a Sua immagine e somiglianza, e John non perde una singola occasione per dimostrarlo.

Non sfogliatelo distrattamente, i nomi coinvolti già bastano a darvi l'idea della qualità. Leggetelo e godetevelo come fareste con un film, senza spoilerarvi nulla.
Anche se c'è da dire che '...e venga il mio regno' è da applauso. Tanto nel titolo, quanto nella contestualizzazione nella storia.

20.10.10

It's wednesday: Metamorpho

Rex Mason. Neil Gaiman. Michael Allred.
Rendere omaggio a tutto questo non era esattamente una passeggiata. Ed il personaggio di Metamorpho è uno di quelli che ritengo tra i più difficili da rappresentare.

Il rischio di farlo diventare un pupazzo è sempre altissimo. Quindi, per renderlo 'cool', è necessario giocare molto sull'atmosfera. Quella qui sopra è l'interpretazione che ne ho dato.

16.10.10

Chance

Mi chiamo Richard Desmond Abernathy. Questo è l'inferno.

Vi hanno cercato di spiegare il déjà vu in svariati e fantasiosi modi. Tutte sciocchezze. Quelli che vivete sono i punti di contatto con la vostra vita, già vissuta. È successo una volta. Mi aspetto che accadrà, e sia accaduto già, infinite volte.

Siamo un meccanismo inceppato. Un film che non smette mai di essere proiettato per un gruppo di spettatori troppo annoiati per cambiare pellicola o, semplicemente, non è più rimasto nessuno a guardare. Tutto è sempre lo stesso. La nostra vita, ripetuta infinite volte. Con solo una vaga consapevolezza di ciò. Quel tanto che basti a farcela percepire come vuota di ogni significato.

Come lo so? Perchè ho già scritto queste parole. Voi le avete già lette. E succederà tutto ancora, ma non ho idea per quanto altro tempo.

Mi chiamo Richard Desmond Abernathy. Forse vi siete ricordati di me. Forse vi ricorderete di aver letto questo nome da qualche parte, la prossima volta.

13.10.10

It's wednesday: Green Lantern

Il problema con i personaggi iconici, è che li si è già visti in tutte le salse. Ma spero di aver imparato qualcosa dall'infelice prova su Superman. Ed ecco quindi Hal Jordan. Non una Lanterna Verde, ma LA Lanterna Verde.

Ancora diversamente dalle precedenti illustrazioni, qui ho provato a sperimentare soluzioni diverse. Anche perchè il personaggio della prossima settimana, richiederà una dose non indifferente di fantasia. Sarà infatti il turno di Metamorpho.

8.10.10

[RECE] - Fogtown

Il nuovo Vertigo Crime torna a raccontare una storia noir.
Non è facile esprimere un giudizio su Fogtown. Un po' tutto il volume è afflitto da una forte altalenanza qualitativa tanto a livello narrativo, quanto a quello artistico.

Andersen Gabrych parte molto lentamente e, considerando l'economia complessiva della vicenda nonchè la forte, ed eccessivamente brusca, accelerazione che impone agli eventi dalla seconda metà del volume, non si può fare a meno di notare che un registro diverso avrebbe indubbiamente giovato.
Se nella prima parte è facile sentire il peso della vita trasandata del protagonista, lo scrittore non ha sfruttato nel migliore dei modi lo spazio rimanente a sua disposizione. Troppa carne al fuoco, che forse avrebbe meritato ulteriore approfondimento.

Brad Rader, invece, dimostra di saper padroneggiare lo storytelling. Ma il problema è nella resa finale della tavola. Troppo spesso ci sono elementi che appaiono male abbozzati e inseriti nella sola ottica della funzionalità della narrazione, senza alcun tentativo di rendere più gradevole il disegno. Se il lavoro si fosse limitato alla realizzazione del layout per un altro artista, non ci sarebbe stato da ridire. Ma così, lascia l'impressione di un prodotto poco curato.

Un volume che merita uno sguardo, se non altro per la non convenzionalità di questo specifico noir. Ma con la consapevolezza di un prodotto non perfetto sotto vari punti di vista.

6.10.10

It's wednesday: Deadman

Boston Brand è uno di quei personaggi che, dopo averne letto una storia, viene voglia di vedere utilizzato nel migliore dei modi. Lo stesso vale un po' per tutto il cosmo 'mistico' della DC, onestamente.
Su Wednesday Comics, gli è stato reso un omaggio più che pregevole.

Ho provato a fare lo stesso, giocando con gli elementi di quel racconto. L'albero è stato particolarmente divertente da realizzare. Ho cercato un modo non convenzionale di stilizzarlo ed il risultato mi pare discretamente gradevole.

A chi tocca la prossima settimana? Ah, già. Green Lantern (Hal Jordan, ovviamente).

29.9.10

It's wednesday: Superman

Il problema con Superman, è che lo si è già visto in tutte le pose più evocative possibili. Inoltre, l'antagonista della storia, non gode di particolare carisma nel character design (soprattutto se gli si leva il casco...che poi sembra uno degli alieni tri-occhiuti di Toy Story).

Alla fine ho optato per l'approccio che vedete sopra. Non sono soddisfatissimo, ma da questa storia non sono riuscito a trarre particolare ispirazione. Sta settimana va così. Il che implica che dovrò fare abbondantemente meglio con la prossima.

22.9.10

It's wednesday: Kamandi

Seconda illustrazione ispirata alle storie raccolte in Wednesday Comics. Questa volta è il turno di Kamandi.

Ora, che dire...quando si affronta un personaggio del Re per la prima volta, c'è sempre un po' di giustificato timore. Ho fatto del mio meglio per omaggiare Kirby e gli elementi che in Kamandi non mancano mai: la Statua della Libertà, qualche detrito, qualche nuvolona...e qualche volatile.
A questo punto, posso solo augurarmi di non aver fatto troppi danni.

Alla prossima settimana con l'illustrazione dedicata ad uno dei miei personaggi preferiti: Superman.

18.9.10

Longino

- Ora -
'Cosa vedi?'
'Ora non vedo più nulla.'
'Cosa ricordi?'
'Sangue. E acqua. Ed il figlio di tutto.'

- Ieri -
Mi viene detto di controllare, perchè stava per nascere un nuovo giorno e la legge parla chiaro. Alzo gli occhi ed esito. Perchè la mia mano non si muove, perchè nel cuore sento un peso gravissimo che mi schiaccia al suolo. Ciò che era abitudine la volta scorsa, e tutte quelle che la precedettero, ora è barbarie. La mano che afferra la lancia viene trattenuta e mi viene chiesto cosa io abbia intenzione di fare. Chi mi parla è un uomo, tale e quale a me. E, nel guardarlo, penso 'come fai a non sentirti infinitamente piccolo, in questo preciso istante?'.

Quando parlo, pongo una domanda diversa da quella che avevo in mente. 'Guardalo. Non mi vorrai dire che è necessario spendere ulteriori energie, vero? Sono ore che stiamo qui, e mi pare che ormai non ci sia più nulla da attendere. Mi basterà questa per sincerarmene. E poi si smantella tutto.'
Mi sudano le mani. Mi suda la fronte, sotto l'elmo, e rivoli di lacrime salate mi scendono sul volto. Parlo in un modo che non mi appartiene. Ma l'alternativa non è una opzione. Sarebbe una condanna.
Faccio ciò che devo. È l'unica soluzione che ho trovato ragionevole e, ciò nonostante, tremo. Sto facendo qualcosa di sbagliato, di osceno. Rispondo alla legge e al mio cuore, nel modo che ritengo il più equilibrato.

La lancia compie il suo destino. È ora bagnata di sangue e acqua.

15.9.10

It's wednesday: Batman

Qualche tempo fa, ho avuto il piacere di immergermi nella lettura dell'edizione cartonata di Wednesday Comics. Dire che ho adorato quel volume, sarebbe riduttivo.

Avevo pensato di pubblicare, settimanalmente, la recensione delle quindici (più due) storie di cui è composto. Ma la voglia di disegnare è tanta, così come la voglia di cimentarsi in delle prove che possano aiutarmi a migliorare in questa piccola passione.

Ed è da qui che è nata l'idea di realizzare le illustrazioni che, di volta in volta, vogliono omaggiare gli autori ed i personaggi che, insieme, hanno dato vita ad uno dei migliori volumi realizzati dalla DC Comics.

Spero che questo piccolo esperimento possa divertirvi, almeno quanto mi ha divertito realizzare le varie illustrazioni.

6.9.10

Nel centro del mirino

Dopo una prima prova sul Punitore, postata tempo addietro, ritorno sul personaggio.

Questa volta per provare qualche nuova tecnica; avrei voluto lavorarci di più ed aggiungerci parecchi elementi. Ma, in realtà, dato che questo sketch non è altro che una prova, non aveva senso spenderci più tempo di quanto non fosse necessario.

Per cui, prendetelo per quello che è. Un semplice esercizio 'di stile' in vista di altro.

18.8.10

Pesci che affogano nell'acqua

Janice, una volta, mi chiese da dove io prendessi spunto per le mie canzoni. Dalla vita, le risposi io. Ma arrivi ad un punto in cui le fonti di ispirazione iniziano a scarseggiare. E allora, cerchi di trovare nuovi modi di raccontare elementi che, in altre circostanze, trasuderebbero retorica da ogni singola parola.

Vado all'acquario, perchè la vita delle persone ha smesso di parlarmi. Le mie canzoni suonano vuote e le melodie che compongo sono stantie. Trovo un posto a sedere su una specie di panchina che è stata strategicamente posizionata di fronte alla vasca più grande. Come essere sul palco, in un anfiteatro. Io sono l'attore che osserva il suo pubblico, prima di iniziare la rappresentazione. Ma, questa volta, non serve l'immaginazione per fingere che siano tutti nudi. Lo sono davvero.

Ed io con essi. È così che mi sento quando la voce della biologa marina, che sta parlando degli ospiti della vasca, sovrasta quella dei miei pensieri. Ho perso buona parte del suo discorso, ma il paragone mi colpisce con brutalità. Non è lei a farlo. Sono io che lo subisco come tale. Alcuni squali sono costretti a nuotare sempre per poter respirare. Anche mentre dormono. E, se questo movimento perenne dovesse cessare, il risultato sarebbe l'asfissia.

Ho smesso di nuotare.

18.7.10

[RECE] - The Executor

Se ciò che ci si aspetta da un thriller è che il lettore resti incollato alla pagina, fremendo dalla voglia di proseguire con la storia, si può tranquillamente dire che la mancanza di ritmo di questo Vertigo Crime non aiuti affatto.

Nominato esecutore testamentario della propria fidanzata dei tempi della scuola, il protagonista indagherà sulla morte di lei, frugando tra eventi di un passato che sarebbe dovuto restare sepolto ed i segreti di una cittadina il cui marciume non può essere ignorato. L'evolversi degli eventi non ha nulla di particolarmente sconvolgente, ed i risultati delle indagini portano a conclusioni e "rivelazioni" che risultano essere piuttosto prevedibili e scontate.

Con The Executor, Jon Evans scrive quella che potrebbe essere la sceneggiatura di un thriller a basso costo, che non richiamerebbe molto pubblico se venisse trasposto in film per il grande schermo.

D'altra parte, però, tutt'altro tipo di menzione meritano invece i disegni di Andrea Mutti. Il volume può, infatti, tranquillamente essere acquistato anche solo per le sue tavole. L'artista da una prova eccezionale del suo talento e dimostra una maturità, ormai pienamente acquisita, che merita di essere premiata. L'espressività dei volti, la cura dello story telling, i dettagli dei fondali. Non c'è elemento su cui si possa avanzare alcuna critica.

4.7.10

La casa degli dei

Il volto viene colpito da centinaia di aghi di ghiaccio liquido. Tempestano il corpo senza concedere alcuna tregua, così come fanno le lingue di acqua salata che lambiscono la nave nel desiderio di divorarla. È notte, ma non servono stelle per guidare la tua rotta. C'è tuo figlio, che ora riposa tra le onde, a guidarti. La sua barca l'ha trasportato per l'ultima volta sulla superficie che non si ferma mai. Poi, il fuoco l'ha reso una cosa sola con le sue profondità, ed egli è ora ovunque.

Accarezzi delicatamente il metallo dell'arma. Scorri le dita sul bordo affilato delle ali spiegate di un pipistrello e, nel farlo, esse reclamano il prezzo della tua essenza. Una goccia di te precipita in mare. È giusto che sia così, per dire a colui che sarebbe stato tuo erede che non lascerai che ciò che accadde resti impunito. Per dirgli che il vostro sangue è lo stesso e che il riposo sarà infine concesso ad entrambi.

Il viaggio è stato lungo, ma già scorgi le prime ombre di quel boccone amaro che le acque non cessano un istante di tentare di inghiottire. Alzi gli occhi al cielo, lasciando che tutto il tuo essere venga purificato da questa notte bagnata, in cui gli occhi degli dei non potranno vedere ciò che verrà. Ma è certo che l'eco del tuo grido squoterà lo stesso Bifröst. E, allora, anche essi sapranno.

30.5.10

[RECE] - Area 10

Perchè trapanarsi il cranio? Per aprire il terzo occhio, semplice.
Ecco, è su questa base che Christos N. Gage scrive e sviluppa il suo Vertigo Crime. Su queste pagine dimostra ampiamente quanto si senta più a suo agio con le atmosfere poliziesche, di quanto non lo sia con quelle supereroistiche. Il problema è che Area 10 è un poliziesco che sfiora tematiche soprannaturali, ed è proprio nei punti meno realistici che la storia presta il fianco a delle debolezze che ne diminuiscono la bontà complessiva.

L'indagine del protagonista sul serial killer "Enrico VIII", che decapita le sue vittime, ha un buon ritmo televisivo. Considerando che la parte investigativa, l'approfondimento dei personaggi principali e la trama più realistica della vicenda occupano un buon settanta per cento del volume, si può dire che l'amante del thriller si godrà una lettura piacevole. Il restante trenta per cento, però, inizia bene ma andrà a perdersi non poco, col procedere dalla storia. Soprattutto nel finale con lo spiegone ed uno scontro davvero improbabile.

Ciò nonostante, le stupende tavole di Chris Samnee meriterebbero l'acquisto del volume a prescindere da ogni altro elemento. La bravura di questo artista nella gestione del bianco e nero è indiscutibile. Le sue sono pagine che paiono uscire dai migliori bonellidi, ma con un taglio ed una regia tutti statunitensi. Pensando a quanto The Bronx Kill mi fosse piaciuto, non ho potuto fare a meno di immaginare che gioiello sarebbe stato con i disegni di Samnee.

24.5.10

Un semplice appunto

Ricordo ancora qualcosa di come era prima. C'era un libro, un racconto, che fantasticava su quello che è successo a me. Vorrei poter leggere ancora, ma così è difficile. E non credo nemmeno di essere più in grado di farlo. Mi fa quasi ridere l'idea di me che cerco di sfogliare un libro.

L'abitudine, col tempo, è arrivata. Ma, alla fine, i pensieri sono sempre meno coerenti. Buffo che io parli del tempo, quando anche la semplice consapevolezza del suo scorrere è diventata superflua. "Nel paese dei ciechi, l'uomo con un solo occhio è re", recitava un detto. Io non so nemmeno più chi abiti il paese. Certo, ci sono i miei cugini, se mi è concesso chiamarli così. Ma era previsto che sarebbero sopravvissuti a tutto. Ecco perchè lo sono anch'io.

Prima, cercavo di dare un senso ad ogni cosa. Ora, non ho più alcun senso io stesso. Non ha senso quello che è successo al mondo. Non ha senso continuare. Ma continuo ad esistere, in qualche modo. Lo scopo, però, è assente. Benedico l'oblio che mi coglie sempre più spesso.Mi piacerebbe salutarvi, presentandomi. Però ricordare qualcosa che appare tanto alieno e distante come il proprio passato, la propria umanità, fa troppa paura. E fa davvero troppo male.

Non c'è molto altro da dire. Volevo solo condividere qualche ultimo pensiero, anche se pronunciato nel silenzio della mente ad una platea che non c'è più. Vi prego di considerarlo come l'ultimo appunto di un commesso viaggiatore. Una nota con la quale vi saluta e si congeda, per sempre, da tutto ciò che fu.

6.5.10

Ultima uscita

Se ti rifletti tra due specchi, rivolti l'uno verso l'altro, vedrai la tua immagine ripetersi parecchie volte. Ti sei mai chiesto quante siano precisamente quelle volte? O se ci sia una fine?

Ecco. Guardare la scala mi dava lo stesso effetto. Tanto verso l'alto, quanto verso il basso. Nell'una o nell'altra direzione, guardando, non trovavo differenza.

Mi chiedevo cosa fosse più saggio fare.
Se fossi sceso, sarebbe stato più facile. Ma quanto in basso dovessi andare e a che punto si trovasse l'uscita, erano cose che ignoravo. E non sapevo nemmeno se quell'uscita fosse ancora agibile.
Se fossi salito, sarebbe stata più dura. Non avevo la più pallida idea di quanto dovessi andare in alto. Quanto tempo sarebbe stato necessario. Non avevo provviste. Non avevo acqua. Ma questo valeva anche per la prima alternativa.

Non vedevo la fine di quella scala. A volte, avere scelta equivale a non averne alcuna.

29.4.10

[RECE] - The Bronx Kill

Narrativamente questo è, insieme a Dark Entries, il miglior Vertigo Crime pubblicato fino ad ora.

Peter Milligan è uno scrittore che non ha bisogno di presentazioni. Ma, cosa più importante, è uno di quegli autori che è completamente a suo agio con il ritmo della storia. Lo ha già dimostrato più volte in passato. In questo volume lo conferma ulteriormente.

Il concetto di famiglia porta spesso con sè la tradizione. E, così facendo, è facile che piccoli o grandi segreti possano essere un bagaglio troppo grande da passare di generazione in generazione. Ci sono eredità di vergogna e sangue. La zona del Bronx Kill, realmente esistente, è il luogo dove tutto questo torna nuovamente alla luce per la famiglia Keane.

L'atmosfera, il permeante senso di tensione e il ritmo calibrato con sapienza sono gli elementi che fanno di questa lettura un must have. Ad intervallare l'evolversi della vicenda principale, ci sono gli estratti del libro che il protagonista sta scrivendo. Pagine rese tridimensionali dalla scaltra scelta di arricchirle di note a margine dello stesso autore, Martin Keane. Queste "pause" hanno l'ulteriore pregio di amalgamarsi con la vicenda principale, aumentendo ancora più la tensione crescente.

James Romberger è l'illustratore. Il tratto è decisamente particolare. Molto spesso privo di corrette anatomie, punta molto sullo story telling. Di certo, non si può sostenere che i disegni siano belli. Ma non si può negare che funzionino. C'è un che di eisneriano, e non è certo cosa da poco.

Bronx Kill è un thriller magistrale.

28.4.10

Why the last man?

Nuovo sketch. E comunque la maglietta di Ampersand dovrei farmela davvero.

27.4.10

Green flame

Cambio di inchiostrazione per questo Alan Scott ispirato dalle cover della JSA di Alex Ross. Apprezzo le nuove chine e mi diverto non poco.

3.4.10

Re del nulla

Scostò il tempo, come si fa con una tenda.
Guardò a lungo un punto ben specifico di quello che si potrebbe considerare l'orizzonte di infinito. Non c'era ironia nel ricordare che, un tempo, la sua mente non avrebbe potuto guardare nemmeno uno scorcio di quel panorama senza risultarne sovrastata fino oltre il punto di non ritorno. Ma è così che nasce un buco nero, non è vero?

Eppure, ciò che un tempo era pensiero e quelli che sarebbero dovuti essere occhi, tornavano irrimediabilmente lì. Come ad un paesaggio in una di quelle sfere con dentro la neve. Ma non è neve, vero? Così come le immagini non sono precisamente ricordi. Quella era la vita di un uomo. Quella donna, l'amore della sua vita. Di quella vita. Lontana. Vagamente percepita nella sua essenza come l'ultimo fiocco a cadere nella sfera.

L'emotività, il sapore del sentimento. Tutto troppo distante. Come lo era quell'orizzonte. Come lo è l'infinito. Ma in quel punto, anche in quell'istante immerso nel tutto, giaceva la sua ancora. Se mai il tempo avesse potuto ripiegarsi, è a lei che sarebbe tornato. Ed il ricordo di avere e di essere stato amato sarebbe stato ora. Quelli che un tempo erano occhi, lasciarono una cometa entrare nel flusso delle cose.

Ora sapeva tutto. E non sapeva ancora nulla.

21.3.10

the Fear

Let's talk about what you fear the most.

Un piccolo omaggio per ringraziare tutto il team dietro a quello spettacolo di gioco che è Batman: Arkham Asylum.

E sì, lo ammetto, mi era venuta una certa scimmia da Spaventapasseri.

15.3.10

[RECE] - The Chill


Diciamolo subito, questo Vertigo Crime sarebbe davvero perfetto per una trasposizione cinematografica. Sesso, violenza, mutilazioni e un po' di sana indagine poliziesca a cercar di risolvere le cose. Funzionerebbe di sicuro sul grande schermo ma, a lettura ultimata, non lascia poi molto a livello di emozioni.

Mick Bertilorenzi si impegna per rendere al meglio l'atmosfera della storia. Ne cura il dinamismo e le inquadrature. Ed è innegabile che la maggior parte dei lati positivi di questo volume stiano proprio nelle sue tavole. L'unico elemento che dovrebbe essere curato maggiormente è quello della sensualità, che pare l'artista non riesca mai a catturare davvero nelle varie scene di sesso.

Jason Starr scrive una storia lineare. Forse troppo. Al punto che pochissime sono le sorprese che riserva questo volume. Si seguono piuttosto pigramente le vicende di Alrlana, gli elementi di magia druidica cui è indissolubilmente legata la sua famiglia e l'indagine di polizia che cerca di far luce sui cruenti delitti. La pecca più evidente nel ritmo della storia è quella di non riuscire a catturare la fantasia o l'interesse del lettore. Tutto finisce col sapere un po' troppo di "già visto", e la prevedibilità della narrazione non aiuta a stimolare particolarmente l'attenzione.

5.3.10

Una vita fa

Fa piuttosto freddo oggi. Mio padre mi guarda come per incitarmi a fare di più. Certo. Peccato che lui sia una montagna, ed io sia ancora gracile malgrado la mia età. Lavorare nei boschi dovrebbe rendere forti. Ma pare che questo non stia funzionando particolarmente per me.
In casa servono soldi. E le mie braccia, per quanto esili, sono comunque utili a portare il pane a tavola.

È un sollievo quando raggiungiamo la camionetta per tornare al paese. Sono stanco morto. La testa mi ciondola per il sonno e ho fame. Un macigno mi si appoggia pesante sulla spalla. Mio padre mi guarda e accenna un sorriso. Non è un uomo di molte parole. È così che mi dice che ho fatto bene, per oggi.

A casa le mie sorelline corrono da una parte all'altra del tavolo, aiutando nostra madre ad apparecchiare. Al nostro arrivo, tutte contente si precipitano da noi. La più piccola ha raccolto dei fiorellini e li ha messi a centro tavola. Il banchetto di una famiglia come tante, impreziosito dall'affetto di una bambina. Non abbiamo il tempo, nè la voglia, di lavarci prima di cena. Ci sediamo. Mangiamo. Pare di rinascere dopo il peso del lavoro di un giorno troppo lungo da sostenere.

Qualcuno bussa alla porta.

Mia madre si alza per andare ad aprire. La fine del mondo entra in casa con il fragore di un tuono. Succede tutto troppo in fretta. Non so nemmeno in che modo io sia caduto a terra, con la faccia premuta contro il vecchio tappeto impolverato. I rumori che sento sono colpi di fucile, che scandiscono il ritmo di oggetti che esplodono e della mia famiglia che...

Ho paura. Sono pietrificato. Fingo che anche a me sia già accaduto ciò che è successo agli altri. Lui se ne accorge. Sento i passi che mi si avvicinano.

Rumore.

Uno schianto assordante. La sensazione di un colpo alla schiena, come in uno stupido scherzo. Non fa male.
È questo che si prova quando si muore?

Apro gli occhi.
Sono io. Il mio corpo è diverso. Mi trovo in un altro dove. In un altro quando.
Dico a me stesso che ho semplicemente sognato.

30.1.10

La voce di Gaia

Iniziò come una scommessa. Come una di quelle iniziative che, in qualche modo, si spera possano unificare gli animi, unire i popoli e tutti quei bei discorsi che normalmente si fanno in situazioni simili.

Non ricordo esattamente se l'iniziativa partì da un blog, da un gruppo di persone che voleva entrare nel Guinness o cos'altro. Fatto sta che l'idea crebbe sempre più di popolarità. Sembrava impossibile, perchè richiedeva che tutti, davvero tutti partecipassero. La questione era strutturata in modo tale da dover coinvolgere ogni persona, in ogni paese, in ogni nazione.

E non solo. Il tempo era tutto. Mai, come allora, si era deciso che il fatto sarebbe dovuto accadere con la più rigorosa attenzione alla totale e perfetta sincronia.
Non ci furono prove. Non si fecero dei tentativi per verificare se si sarebbe riusciti nell'impresa. E nemmeno si pensò all'effetto che sarebbe potuto prorompere da una simile azione.

Quando venne il giorno, pareva che il ritmo stesso del quotidiano venisse costantemente distorto dal senso di anticipazione che un po' tutti si provava. E la raccomandazione di non mancare era diventata superflua. L'accordo tacito aveva passato ogni barriera. Fisica. Geografica. Politica. Culturale. Religiosa. L'evento non era nemmeno più un must mediatico. Nessuno avrebbe guardato la tv in quel momento. Tutti avrebbero partecipato.

Nello stesso preciso istante.
Gridammo.
Ed il pianeta, per la prima volta, cantò.

13.1.10

37

I neon mi danno fastidio. Mi piace pensare alla luce calda che si vede dalla finestra di una casa, in una serata di fine inverno. Mi da una sensazione di serenità.

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Peccato. Era una bella immagine per chiudere la pratica. Ma anche oggi niente. Mi chiedo per quanto possa andare avanti questo gioco. Sono un uomo anziano. Ormai devo aver passato ogni possibilità statistica. Penso sempre che il giorno successivo sia quello buono, ma non accade.
Controllo. La possibilità è sempre al suo posto. Una su sei. È solo questione di tempo e casualità. Presto o tardi, la possibilità diventerà una certezza. Un fatto.

Non si può vivere ogni giorno come fosse l'ultimo, senza un incentivo a prendere sul serio un'intenzione simile.
Ma sono diventato un paradosso. Al punto che, questa volta, vorrei giocare tutte le chance. Vedere cosa succede. Ma, immagino, non mi renderei conto dell'esito se le cose dovessero andare come è lecito aspettarsi. Mi accorgerei di qualcosa solamente quando quel "qualcosa" dovesse invece andare storto.

Sono un paradosso.

8.1.10

Stark up your life

"Vediamo un po' se in armadio trovo qualcosa di adatto alla giornata..."