21.3.13

[RECE] - The Private Eye

Tutti indossano una maschera. È un assunto piuttosto banale, ma che cosa accadrebbe nel momento in cui tutti, letteralmente, ne indossassero una?

Un futuro in cui internet non esiste più; la rete è un ricordo del passato, ma il suo ultimo respiro ha liberato ogni segreto custodito in essa.
Quindi resterebbe da vedere come l'informazione venga gestita. Che ruolo copra davvero la stampa in uno scenario simile. Come si sia evoluto, o involuto, il concetto di privacy.

È un mondo terribilmente variopinto e costellato da una miriade di personaggi di cui non sappiamo niente, ma dei quali vogliamo scoprire di più.
E il titolo, The Private Eye, investigatore privato, fa presagire che gli indizi sparsi in questo primo numero non siano altro che un assaggio di un quadro più complesso che, solo proseguendo nella lettura potremmo comprendere.
I nomi coinvolti, come già detto, sono di prim'ordine. 32 pagine di tutto fumetto, niente pubblicità (come era lecito aspettarsi, ma come è giusto chiarire per chi potesse sospettarne la presenza). Un albo di esordio che fa venir voglia di leggerne ancora.
Che Vaughan sappia raccontare, ormai è storia nota. Se avete letto Y the Last Man, è superfluo ribadire la capacità dello scrittore nel tratteggiare con i giusti dialoghi tanto la personalità dei personaggi, quanto la tridimensionalità degli ambienti e situazioni nei quali questi si muovono.
Martin è un talento che è sempre un piacere poter ammirare. Pop eppure stranamente classico. Ed i colori di Muntsa Vicente condiscono il tutto a meraviglia.

A chiusura dell'albo, una postfazione di Brian K. Vaughan che aggiunge qualche piccolo retroscena sul perchè di questa serie e del suo modo di essere proposta.

Le premesse ci sono. Le promesse anche. Ne vorrei una edizione cartacea? Stando a questo primissimo numero, sì. È prevista? Al momento gli autori non ne hanno fatto alcun accenno. Per ora possiamo semplicemente aspettare il prossimo episodio.

Nessun commento:

Posta un commento