Il nuovo Vertigo Crime torna a raccontare una storia noir.
Non è facile esprimere un giudizio su Fogtown. Un po' tutto il volume è afflitto da una forte altalenanza qualitativa tanto a livello narrativo, quanto a quello artistico.
Andersen Gabrych parte molto lentamente e, considerando l'economia complessiva della vicenda nonchè la forte, ed eccessivamente brusca, accelerazione che impone agli eventi dalla seconda metà del volume, non si può fare a meno di notare che un registro diverso avrebbe indubbiamente giovato.
Se nella prima parte è facile sentire il peso della vita trasandata del protagonista, lo scrittore non ha sfruttato nel migliore dei modi lo spazio rimanente a sua disposizione. Troppa carne al fuoco, che forse avrebbe meritato ulteriore approfondimento.
Brad Rader, invece, dimostra di saper padroneggiare lo storytelling. Ma il problema è nella resa finale della tavola. Troppo spesso ci sono elementi che appaiono male abbozzati e inseriti nella sola ottica della funzionalità della narrazione, senza alcun tentativo di rendere più gradevole il disegno. Se il lavoro si fosse limitato alla realizzazione del layout per un altro artista, non ci sarebbe stato da ridire. Ma così, lascia l'impressione di un prodotto poco curato.
Un volume che merita uno sguardo, se non altro per la non convenzionalità di questo specifico noir. Ma con la consapevolezza di un prodotto non perfetto sotto vari punti di vista.
8.10.10
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