22.10.13

75 anni

Settantacinque anni.
In un paio di minuti.
Tim Beedle, sul blog della DC Comics, spiega ogni singolo riferimento fatto nel video. Perché si deve avere qualche anno sul groppone, oppure essere tanto fan del personaggio, per conoscere o notare tutti i riferimenti.

Ad ogni modo, ecco di seguito una versione tradotta e adattata di quanto riportato nell'articolo di Beedle:

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Si inizia con la cover di Action Comics #1, del 1938. È l'albo di esordio di Superman, creato da Jerry Siegel e Joe Shuster.
Una nota interessante: in quella cover l'emblema della casata di El (il simbolo della S, per i meno nerd), ha la forma di una specie di scudo; é l'unica volta in cui si vedrà raffigurato in quel modo.

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Superman non vola via dalla cover di Action Comics #1, semplicemente perché quello è un potere che ancora non aveva.
A partire dal 1939, con il debutto della serie intitolata Superman, l'emblema sul petto inizia a diventare più simile a quello che tutti conoscono, e che si vede mentre il personaggio corre tra i passanti.

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Tra quei passanti si scorge, sul lato destro, Lois Lane che indossa un vestito marrone con cintura alta.

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Mentre Superman si libra in volo, il suo aspetto cambia; questo in base all'approccio grafico che artisti come Fred Ray e Wayne Boring ebbero ad inizio anni '40.

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Il palazzo che Superman salta con un singolo balzo è il Daily Planet, che quando il personaggio venne creato si chiamava invece Daily Star. Il nome venne cambiato nel 1940.

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Il celebre globo del Daily Planet non nasce nei fumetti. La sua prima apparizione fu nei cartoni dei Fleischer Studios, nel dettaglio durante l'episodio originale 'The Artic Giant', trasmesso per la prima volta nel 1942.
Proprio subito dopo il balzo, il personaggio viene ritratto proprio con il character design dei Fleischer Studios.

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Anche l'emblema sul petto, che ora è una S rossa su sfondo nero, riflette il design Fleischer.

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I robot volanti sono ripresi dal corto del 1941 'The Mechanical Monsters', il secondo ad opera di Fleisher.

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Gli albi della Golden Age. Gli albetti raffigurati sono stati scelti da uno specifico comitato per il 75esimo Anniversario di Superman, per rappresentare artisti e momenti significativi di quel periodo.
L'immagine più in vista è la cover di Action Comics #47, ad opera di Fred Ray. Si tratta della prima apparizione di Lex Luthor sulla cover di un comic book.

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The Adventure of Superman, interpretato da George Reeves nella parte dell'Azzurrone, fu la prima apparizione televisiva del personaggio.
Lo show fu trasmesso per sei stagioni, per più di cento episodi complessivi.

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La Silver Age. L'immagine che spicca è quella della cover di Superman’s Pal Jimmy Olsen #53, disegnata da Curt Swan. Ed é anche l'unica apparizione di Olsen nei panni del Gigantesco Uomo Tartaruga.

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Il design di Supes cambia nuovamente, ora per riflettere l'immagine che ne dettero disegnatori come Al Plastino ed il sopra citato Curt Swan.

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La sequenza è un omaggio ad Action Comics #242, del 1958, la prima apparizione di Braniac. Alle sue spalle, sopra la roccia, spicca la città imbottigliata di Kandor, che però non è presente nella cover da cui è tratta l'immagine.

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Superman combatte Bizarro, mentre sullo sfondo si vedono la Terra cubica da cui proviene quest'ultimo e, soprattutto, la Fortezza della Solitudine e la chiave gigante per potervi accedere.

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Superman e la Super Family: Supergirl, Krypto, Streaky e Beppo la Super-Scimmia. Mancherebbe all'appello Comet, il Super-Cavallo.
La versione Kara Zor-El di Supergirl debuttò in Action Comics #252, del 1959. Sullo sfondo, si vede la fattoria dei Kent, a Smallville.

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Mentre la Super Family vola via, Superman incontra Mr. Mxyzptlk. Benché creato nella Golden Age, appare qui con la più celebre sua versione Silver Age che lo vede indossare il costume arancio e viola.

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Ad ammirare i quadri alla parete ci sono Clark Kent, quello che pare inequivocabilmente essere Andy Warhol e Diana Prince, meglio nota come Wonder Woman, che qui appare con il look di fine anni '60.

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I Super Amici. L'immagine riprende quella di apertura del cartone animato, ed è disegnata con lo stile di Alex Toth.

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Lo scontro tra Superman e Muhammad Alì, del 1978; data la palese differenza tra la forza dei protagonisti, l'incontro si svolgeva su un pianeta orbitante attorno ad un sole rosso (come quello di Krypton, e sotto il quale Superman é praticamente privo dei poteri che lo contraddistinguono).
Qui, il personaggio è disegnato con lo stile di Neal Adams.

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È il Superman cinematografico del film di Richard Donner, del 1978. Ovviamente le sembianze sono quelle dell'attore Christopher Reeve.

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La sequenza/videogame è un tributo al primissimo gioco dedicato a Superman. Siamo sempre nel 1978, e lo si poteva giocare su Atari 2600.

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Mentre la musica cambia, passando da quella, celebre, di John Williams alla recente composizione di Hans Zimmer per il film Man of Steel, Superman cade vittima di Doomsday.
È il 1992, l'anno de 'La Morte di Superman'.

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Dalla cover di Superman #75, arrivano quattro nuovi eroi ispirati al kryptoniano e che presero brevemente il suo posto durante l'evento 'Reign of Supermen!'. I personaggi sono: Cyborg Superman, Superboy nella versione Kon-El, l'Ultimo Figlio di Krypton ed infine Steel.

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Il ritorno di Superman, con il costume nero e i capelli lunghi.

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Il Superman Blue ed il Superman Rosso. (sì, non voglio ricordare quei tempi...)

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Finalmente torniamo a Superman, come rappresentato nella serie degli anni '90 da Bruce Timm, con Alan Burnett e Paul Dini.

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Tra la folla, si vedono Dan Turpin, Jimmy Olsen, Lana Lang, Lois Lane, Perry White, Jonathan e Martha Kent.

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Se la torre dell'acqua è quella di Smallville, la celebre serie televisiva, il Superman che appare è invece quello di Kingdom Come, ad opera di Alex Ross.

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Supes combatte Darkseid, entrambi raffigurati nel design del New 52 e come apparsi sulle pagine di Justice League, del 2011.

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La più recente incarnazione di Superman, quella dell'attore Henry Cavill in Man of Steel.

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