Ci sono prodotti che vengono pensati e realizzati in modo perfetto. Dark Entries è uno di questi.
Constantine e il concetto di reality show sembrerebbero due elementi inconciliabili. Invece, Ian Rankin riesce ad utilizzare e gestire entrambi con una maestria che non può non essere apprezzata. Soprattutto per il ritmo. È proprio questo il cardine assoluto di tutta la storia. Una gestione molto attenta del senso del ritmo. La modalità in cui i personaggi vengono introdotti, il coinvolgimento di Constantine nella vicenda, l'ampliarsi della trama e le svolte che questa prende.
Di Rankin non avevo ancora, colpevolmente aggiungerei, letto nulla. Ma questa lettura ha sicuramente inserito il suo nome in cima alla lista degli autori i cui volumi sono da recuperare.
Werther Dell'Edera completa l'opera con il suo stile asciutto. Le tavole sono quasi sketchate, anche se molto ben definite e pulite. Essenziali, seppure senza tralasciare nulla. E Steph è splendida!!
Lo story telling è ineccepibile. La regia e le soluzioni che vengono adottate, soprattutto nella seconda parte della storia, si fondono con la storia incollando il lettore al volume. Viene voglia di sapere cosa succederà nella pagina successiva. E questa è esattamente la sensazione che spero sempre di poter trovare in qualsiasi storia, ma che raramente si incontra.
Il formato, poi, è stato una piacevolissima sorpresa. Il volume è quasi un bonellide, anche se leggermente meno largo, cartonato. Decisamente elegante.
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